Reddito di libertà - informazioni

Pubblicato il 9 maggio 2025 • Comune

ll “Reddito di libertà” è riconosciuto alle donne vittime di violenza che si trovino in condizioni di povertà, con o senza figli, seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle Regioni e dai servizi sociali Si tratta di un intervento di particolare importanza, volto a sostenere l’emancipazione economica delle donne che si trovano in situazioni di violenza e che intendono fuoriuscirne. La misura è stata elevata da 400 a 500 euro pro capite mensili, per un massimo di 12 mensilità.

La domanda deve essere presentata all’INPS per il tramite degli operatori comunali del Comune di riferimento.

Reddito di libertà: requisiti e domande

Sono destinatarie del reddito di libertà:

  • Le donne vittime di violenza e accolte nei centri riconosciuti dalle Regioni
  • residenti in Italia
  • con cittadinanza italiana, comunitaria o extracomunitaria con permesso di soggiorno o con lo status di rifugiato politico o di protezione sussidiaria.

Si ribadisce che il d.p.c.m. 2024 precisa che Il reddito di libertà è riconosciuto alle donne vittime di violenza che si trovino in condizioni di povertà, con o senza figli, seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle regioni e dai servizi sociali, al fine di sostenerle nel percorso di fuoriuscita dalla violenza, favorendone l'emancipazione economica. La condizione di povertà, legata ad uno stato di bisogno straordinario o urgente  DEVE ESSERE dichiarata dal servizio sociale professionale. 

Il decreto prevede un regime transitorio. Le domande presentate all’INPS non accolte per incapienza dei fondi hanno infatti la priorità rispetto alle nuove domande se sono ripresentate dalle donne interessate, per il tramite dei Comuni, dal 5 marzo al 18 aprile 2025, previa verifica da parte degli stessi Comuni, della sussistenza attuale dei requisiti per l’accesso alla misura. Le domande non ripresentate decadono in via definitiva. 

A partire dal 18 aprile 2025 e fino al 31 dicembre 2025, tutte le donne in possesso dei requisiti previsti dal decreto, comprese coloro che non hanno ripresentato la domanda entro il periodo transitorio di 45 giorni di cui sopra, possono presentare domanda.

Per maggiori dettagli, si rinvia alla circolare N 54 applicativa della misura, pubblicata sul sito dell’INPS il 5 marzo 2025.

 Va sottolineato che:

  • il bonus è cumulabile con altri strumenti di sostegno come l'assegno di inclusione, NASPI e altre  misure di sostegno economico dei Comuni e delle Regioni
  • l'Inps può procedere eventualmente alla revoca del contributo erogato, qualora dovessero intervenire motivi ostativi al mantenimento.


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